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Serata europea

sabato, 4 Febbraio, 2017 @ 21:00 - 22:30 UTC+1

Where’s myself?
Coreografia Gustavo De Oliveira
Musiche Ezio Bosso
Interpreti Camilla Bizzi, Chiara Mocci, Marco Pergallini, Jennifer Rosati, Michele Scappa, Gabriele Vernich

My other side
Coreografia Aurelie Mounier
Musiche The Jeffrey Lee Pierce Session Project
Interprete Jennifer Rosati

Jamais dire 2 sans toi
Coreografia Aurelie Mounier
Musiche Nils Frahm, Stefan Levin
Interpreti Camilla Bizzi, Gian Marco Martini Zani, Chiara Rontini

Moving east
Coreografia Maria Vittoria Feltre
Musiche Wadaiko Matsuriza
Interpreti Giada Morandin, Jennifer Rosati, Marco Pergallini, Luca Zanni

Le regard de l’autre
Coreografia Angela Placanica
Musiche Valgeir Sigurosson, Max Richter
Interpreti Marco Pergallini, Gabriele Vernich, Gian Marco Martini Zani, Boris Desplan, Michele Scappa

Caravan
Coreografia Loris Petrillo
Musiche Kronos Quartet
Interpreti Giada Morandin, Gioia Martinelli, Jennifer Rosati, Luca Zanni

Alla sua terza apparizione nel cartellone del Comunale modenese, dopo l’ambiziosa produzione di Belles de Sommeil di Philippe Talard e l’energetico dittico maschile Bolero e Gaité Parisienne di Loris Petrillo, Opus Ballet opta per una Serata europea attraverso la quale mostrare la propria versatilità e – perché no? – proporci nuovi nomi di autori del vivaio europeo, molti dei quali, peraltro, ‘coltivati’ in proprio. È questa del resto la filosofia che ha visto nascere e affermare l’identità artistica di questo ensemble maturato in seno all’omonimo centro didattico (fiorentino di sede ma internazionale di frequentazioni) e però da quello oramai autonomo e indipendente. E, si diceva più sopra, anche ambizioso, dato che come si è visto ama buttarsi a capofitto in avventure produttive non scontate, ma nelle quali dimostrare professionalità e coraggio.
Serata europea va intesa proprio così: come uno showcase dell’attuale stato della giovane compagnia e del suo potenziale: in sintesi, di quale ruolo ha e in futuro potrebbe avere sulla scena della danza italiana.
I sei autori che hanno firmato la collana di creazioni in programma, pur di età, formazione, cultura e estetica diverse, hanno infatti in comune il gusto per la danza pura.
Niente incursioni nel concettualismo, quindi, o exploit minimal-performativi, ma movimenti strutturati, spesso dalle dinamiche impegnative, affidati a corpi disciplinati e a cuori entusiasti. I vari aspetti della danza contemporanea qui esposti a ventaglio partono insomma da una logica e da un sentire ben precisi, salvo assumere ‘intenzioni’ e intonazioni diverse. E se il range geografico e cronologico dei coreografi coinvolti abbraccia vari luoghi e vari decenni, questo filo rosso fa della serata anche un manifesto di intenzioni ben preciso.
Senza soluzione di continuità, le creazioni in programma si inanellano creando anche intensi quadri teatrali che impegnano i danzatori a modificare velocemente non solo l’assetto tecnico e stilistico ma il loro stesso mood.
Così se il portoghese Gustavo De Oliveira enuncia il suo Where’s myself? per coppie smarrite nel viaggio esistenziale attraverso una danza atletica, fatta di slanci e turbinii ‘mangiaspazio’, la francese Aurelie Mounier esprime nella sua ricerca ancora attaccamento alla peculiare estetica del modern jazz cui si è formata. In questa danza che è di per sé
crogiuolo di stili dominato dall’energia e dalla cura formale, Aurelie trova un linguaggio adatto per piccoli ritratti intimistici, ora teneri ora sentimentali ora rabbiosi (Jamais dire 2 sans toi e My other side).
Nell’ambito della New Dance, sintesi contemporanea delle estetiche e delle tecniche fiorite nel dopo Cunningham, si è formata invece Maria Vittoria Feltre, che esplora un movimento destrutturato e allo stesso tempo fluido, dalle sospensioni mistiche, quasi, in Moving East; mentre in Le regard de l’autre Angela Placanica parte da uno spunto fisico – lo sguardo – per indagare dinamicamente ed espressivamente come questo possa condizionare non solo la nostra presenza nello spazio, ma anche le relazioni con gli altri.
A chiudere Caravan, con il suo taglio espressionista dai colori a tratti grotteschi e la sua fisicità poderosa, ‘violenta’ nell’esplosione dell’energia e nella ‘scomposizione’ delle armonie – esplicito racconto di un disagio umano (il pezzo si ispira alle migrazioni delle popolazioni) – riporta il segno incisivo di Loris Petrillo. Nel suo nome si completa il cerchio della presenza di Opus Ballet a Modena. E si aprono nuove avventure di danza.

Silvia Poletti

4-6 Febbraio 2017
Cajka Teatro d’avanguardia Popolare di Modena.

Compagnia Opus Ballet, direzione artistica di Rosanna Brocanello

Dettagli

Data:
sabato, 4 Febbraio, 2017
Ora:
21:00 - 22:30 UTC+1
Sito web:
http://www.teatrocomunalemodena.it/scheda_evento.php?id=balletti&idevento=4&s=biglietteria

Organizzatore

Compagnia OpusBallet
Phone
055 2335128
Email
compagnia@opusballet.it
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Luogo

Čajka Teatro d’Avanguardia Popolare
Via della Meccanica 19
Modena, Firenze 41122
+ Google Maps
Phone
059 9786216
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